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Lasceresti seccare quel bacio su altri avanzi
dimenticando le sue mani venire a cercarti
non dando una stretta alla sua vita
avendo paura dei brividi dentro l’alchimia?
Passeresti il tuo tempo rispolverando i gusci
delle tartarughe lente sopra gli scaffali
sfogliando pagine mute dei tuoi diari
solo per la tua massima aspirazione
d’essere stato assoluto strumento di precisione?
Peccato, è quel che è stato
non sono quel che vive
un passo dietro allo sbando:
quel che mi sento lascio.
E pago.
Seguendo la discesa delle tue lacrime
nello zucchero a velo della passione
c’è una favola dove ti sei dispersa
con un finale senza amore.
C’è bisogno di un dottore
serve un campo lontano
acqua e un nuovo seme
il problema è che non cresce
quel che non è poi così strano
senza almeno un po’ di bene.
Vivere d’altri
in cerca d’attracchi:
sbagli.
E t’aggrappi.
Non sono quel porto
da bacio rubato:
sbaglio.
E pago.