ago 2, 2005 - Senza cicatrici    No Comments

>

Sosta vietata.

Batteria, che i numeri pari mi piacciono che c’hanno le olimpiadi, i mondiali.
E poi stop, rosso al verde, pit stop giallo insinua il dubbio che mi tampona d’onda d’urto per non lasciar passare il singulto.
Ehi, estatissimo, come sei caldo d’un caldo da telegiornale, il più caldo senza fiatare: raggiungeremo i quarantagradi in tre ed i novanta in due.
Mi piacciono i numeri pari, hanno mistici e speziali.
Saltare, jumpare, rollare e sbiancare: attaccato alla transenna basta un passo per essere un altro, avere uno scambio, guadagnare il mio canto.
Basterebbe una spinta a questo baldraccone da carillon con la giusta porzione per guadagnarsi una briciola di sopravvivenza.
Ho bisogno.
Di uno sfogo,
di una fuga,
di una via d’uscita a mano tesa.
Altrimenti è grama,
è nebbia,
è scavare in pece nera.
Ho limite,
nel farlo,
quasi fossi in vita
con monetine da disco orario.

Se hai due ciacole senza spese poggiale sotto nel bianco.