giu 21, 2006 - Senza cicatrici    No Comments

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Implosione d’accusa controllata.

Qualcosa m’ha punto attraverso la pelle
mi trapassa da par suo, da pensiero acuto
ed una volta riaccostata all’aria
se ne va come se tornasse.

Se al sicuro siam soli in questo universo
io mi trasferisco al volo in quello accanto:
so già di per certo che oltre la gomma del muro
non mentono e raccontano
la favola del missile cattivo
che s’abbattè d’esclamazione
trascinando tutto e tutti
in un mare cristallino
e di come qualche anno dopo
crollino al centro del mondo
torri sbuffate dalle ali
e minate d’esplosivo casalingo.

Due realtà
due mondi
due parallele
strisce bianche e rosse
sotto stelle blu
i want you
perchè non mi dici di più?

Quanto conta
zio la conta
delle tombe
sopra una pazzia accorta
strategica globale,
omuncoli del Colle,
vite da pedine?

Siam pronti tutti
assetati del nulla
a berci
qualsiasi cosa
si presti da culla.

Dietro al nostro
capogregge grasso
prestiam orecchio
in cambio del foraggio:
muoiono i padri,
sforniamo successioni
senza far altro
che sperar d’esser quelli
non toccati dal tempo
o risvegliati dalla Storia.

Dio ne voglia
ci capiti
anche per sbaglio
del tenue coraggio.

Se hai due ciacole senza spese poggiale sotto nel bianco.