apr 22, 2008 - Senza cicatrici    No Comments

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Fieno.

Pare che sia molto lontano
questo universo a lame di coltello
pare che abbia un cancro
che visto da quaggiù fa il solletico
pare che sia molto più blu
di quel che ne scrivono
che abbia faticato per starsene appeso
che sia scappato in alto
quando han tentato d’acchiapparlo.

Sottomesso all’erba di questo prato
va come si giran le stelle
sembran proprio nuotare
nel loro placido bruciare
chissà come se la contano
scherzando sulla nostra statura
noi che siam bulli effimeri
e ci crediam belli
chissà che risate
chissà che risate.

Pare che sia molto lontano
questo universo a lame di coltello
che non abbia angoli dove nascondersi
perchè il nulla non ha peso
nè pensiero di vergogna
ed allora quale mai sarà la forma
forse avrà la mia ombra
e intanto passa un gatto
perchè mi luccica le fessure
si ferma, si volta e anche lui
scodinzola alzando i baffi
per poi tornare a smiagolare.

Tra poco m’addormento
con le unghie nel terreno
mentre cresce la notte
si fa strada tra le mignotte
e va a cercarsi un sottoscala
per dimenticarsi all’alba
chissà che ne dicon le stelle
come se la spassano alle sue spalle
lei che incoraggia i dubbi
ma è solo un imbroglio a rotazione
chissà che risate
chissà che risate.

Se hai due ciacole senza spese poggiale sotto nel bianco.