set 22, 2010 - Senza cicatrici No Comments
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Incerto del suo adesso.
Mi son qui bell’impacchettato
a tirar di nuovo calci alle parole
piroettando un traverso
di note e suffumigi.
Il profumo s’è preso l’erba
e l’aria scalza del mattino
così eccomi sveglio per primo
ad imboccare i ghiri
scartavetrando l’orecchio destro.
Mentre il tesoro s’è sottocoperta
m’accascio in attesa
e dispenso respiri
per appannare meno
il vetro del pensiero.
All’improvviso
oltre il castagno
rivola un cerbiatto:
quando la smette di franare
s’impaurisce,
raddrizza gli stecchi
e rimane ombra di se.
Due passi alti più in là
scricchiola la pioggia:
nell’attenderla lui stritola
un salto predetto.
Scompare verso il sentiero
incerto del suo adesso.