Verso un’atipica fine estate 02, e probabilmente ogni Tg già vi ha detto che è la più anomala degli ultimi 30-40-50-1000 anni.
A seconda del redattore, dell’agenzia e del commentatore che può produrre una variabile incostante di papere sappiate che ogni 365 giorni instabili vi sentirete dire che quest’anno, ma solo per quest’anno, siete partecipi della più calda e/o più bagnata e/o più assurda estate degli ultimi X lustri.
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“D’altronde è così”, dicono le rughe anziane abbassando l’asse di coppe sopra la tovaglia plastificata a quadretti rossi e bianchi della Trattoria Assunta.
“D’altronde è così”, picchiando la carta non troppo forte per non far gli sboroni e per non rovesciare il calicino di bianco scientificamente posato sull’angolo estremo dell’area di gioco.
“D’altronde è così”, dogma asettico fra un grido di “SCOPA!” e il sussurro del pettegolezzo sulla figlia del suocero della zia del tale che aveva il casale che si imboscava col marito della di lei compianta facente parte della famiglia dei soprannomi di paese che raccolgono un’anima.
“D’altronde è così” e te lo dicono da lontano ma non si spostano.
E’ solo la voce che arriva, credo, con un attimo di ritardo.
Comprensibile, visto gli anni che ha dovuto attraversare per fare il giro di una vita e arrivare da te.
Semplice e increspata.
Una voce così, solo i vecchi la sanno fare. Se ci provi tu è comicità, se la fanno loro è storia.
E quindi ci credi.
Poi gli cerchi gli occhi, per capire, sperare, che oggi vedano il sole.
Ma gli occhi non li trovi.
Sono fessure con gemme di pupille.
La fronte è più bassa per il peso degli anni, il raggio di sole segue la curva della schiena piegata che ancora trasuda sudore e quando pensi di averglieli visti, gli occhi, già sei perso nella cartina geografica delle loro mani.
Nemmeno il colonnello Ciocci Yoghi Giuliacci potrebbe competere con loro. Sconfitto in partenza,senza nemmeno avere il tempo di attaccarsi al satellite, al centro Epson e alla madonna di Ceznokova.
A loro basta alzarsi bestemmiando dal tavolino (se ti scegli il socio peggiore a briscola sai già come va a finire) ,spostarsi bestemmiando su quella striscia di sabbia di 2 metri per 20 ( adesso le squadre le faccio io che il Toni ha l’artrite e mi pende sempre a destra e il Tito che è zoppo mi scavalca sempre il boccino), alzare gli occhi al cielo e decidere il destino del tempo, del loro solitario mondo, e della partita a bocce del pomeriggio.
…
-Toni, sa diset, al pioerà amò?
-Sappie me, so mia el Bernacca!
D’altronde è così.
ago 12, 2002 - Senza cicatrici No Comments