lug 8, 2006 - Senza cicatrici No Comments
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Sfogo.
Con alle spalle una musica orrenda
di chi ha smesso l’abito da sera
e sullo sfondo, in lontananza,
sull’asfalto la mia barca.
La nevrosi del voltarsi sempre
chi ti curiosa da dietro le spalle
quando hai l’impegno
d’invidia ti fa il gesto.
Prenditi pure il mio abecedario
che io sono altro
mi diverto a cavare dal buco il mio ragno
che tanto
tu non lo sai
ma io
lo coccolo nel letto
Pietro
l’ho chiamato
mi cura quando svengo
ed è morbido
più della seta.
Le coriste
sfogano gli ormoni sui toni alti
mentre insiste
quel gufo
a curiosarmi
di ritorno
sempre nel di dietro.
Adesso mi volto
e gli sparo in silenzio.
Io non posso
emettermi del meglio
se mi usmi costante
dentro al torbido.
Bam.
Mentre muori,
concedimelo,
pensa ad altro.
Coraggio.