Illusione
Indossarsi di resa sincerità,
riderne pronunciando i sensi:
mai troppo, sempre abbastanza,
spalla, battito e prospettiva.
Rete per le cadute,
aria per respirare,
casa al mare dopo un temporale.
Indossarsi di resa sincerità,
riderne pronunciando i sensi:
mai troppo, sempre abbastanza,
spalla, battito e prospettiva.
Rete per le cadute,
aria per respirare,
casa al mare dopo un temporale.
Canta ma cresce,
bacia le stelle
e quel che sente
non si compra
né si vende.
Un bicchiere di mare,
due soldi di pelle scalza,
tre parole sussurrate all’alba.
Balliamo mentre mi ricordo
dove ride di casa il tuo volto:
‘resta’ fino alla fine del mondo.
In punta di piedi
tra tegole e gatti
distesi al cielo
si conta lentiggini
unendo punte
di stelle e nasi.
Sopra gli assi,
soli davanti ai fanti,
accecati, inginocchiati
niente rumore,
quel sapore di tremore,
il silenzio, l’orrore
il vuoto
poi
il bagliore
il respiro
di chi ti è vicino
il rosso del naso
tuo miglior alleato
e il giocarsi
corpo di Stanlio
dipinto sui muri
tatuato su ogni passo
inchiostrato a fine giro
di un tragitto destino
trafitto dal sorriso.
Alla lunga
really really
ci si è sbirciati,
sforbiciati di hallelujah
ricompensati di economiche carezze
soppesati incompresi
con accenti estremi
e poi
inevitabilmente
inchinati alla luce
del primo accorgersi
e dell’ultimo arrendersi
al primo sole
ripreso oltre le sbarre.