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Vestirmi uguale in anni otto mai passato.
Rivengo, divelgo e svengo.
Per esempio, amore.
L’avrò scritto in pixel sotto il conto dei miei polpastrelli.
Prova, scartabella e appallottola.
Se vinci ti porgo una Duvel.
Non lo puoi mica fare a tuo agio come l’aprir l’acqua al rubinetto.
Il semplice va dosato, la magia è un attimo alla fine dell’eterno.
Ci vuole scienza, un portamento esatto che guadagni in lustri.
L’inchiostro non paga, forse manco la bara.
La vita svolge il suo tema in fretta e non puoi nemmeno cambiar penna.
Firmare d’oca e ceralacca votiva.
Rifarsi il giro e sperare, pregare, sogliarsi e tentennare.
Sembra tutto fermo mentre l’orizzonte resta in silenzio ogni giorno diverso.
Vorrei poterti raccontare che basta una rima.
Ma bisogna arrivarci, prima.