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lug 14, 2008 - Senza cicatrici    Dicevi?

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Terzo stomaco.

Sangue, baci e rifiuti,
battono pure i grandi ideali:
sul ciglio della terra a restar muti
coi marciapiedi inquinati dai cani.

Spulciando le bugie il peggio s’è rotto
dai non dirmelo anche tu sei connesso:
allegria con trionfo di patatine e giramondo
su questa spiaggia ricoperta d’inverno.

Pace assolta in antiquata d’archi:
acqua ghiacciata che rinfresca i corvi
sopra un fumetto di quando cantavi
e scalza d’un passo che non ricordi.

Massa in tulle dal corpetto ad aghi:
giochi nei cluster senza una rete
spinta dall’alto nascosta fra i rami
con occhi di panna e unghie da prete.
lug 8, 2008 - Senza cicatrici    Dicevi?

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Sventolando la quinta essenza.

Ma come la si fa ma dai
ma non si può che poi
e chi lo sa se si va
guarda meglio no.

Che vien la guerra a noia, gli sgozzi a clavicembalo, meglio star dentro.
Certo, pacca sulla spalla. Il miglior pericolo è il cemento. Ti incolla lento a convinzione che si sta meglio sotto il tetto.
Fuori sparano notizie ammorbo, hai sentito? Terrore, brivido, raccapriccio.
Il peggior sbaglio è l’assetto.
Una vita, miglia e miglia.
L’equazione non regge.
Mica tempo da perdere a star fermo.
C’ho un sorriso da tener sveglio come unica magia da insegnare fuori e dentro.
lug 2, 2008 - Senza cicatrici    Dicevi?

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Ercùle, Magiste e la Cornucopia.
Quest’anno niente zaino in dove metterci le pieghe dell’albume.
L’afa non sarà surriscaldata ed i sandali non si sbricioleranno fra nafta e onde come quasi di un giro esatto a distanza di un anno.
S’è giocato al lotto un volo diverso, incipriato di verde e onesto.
Più che altro denso. Meno miglia e più cazzuola, dritti alla méta passando per la filiera dei follicoli frementi.
Batti giù il muro, tira su la pianella, sfratassa la vita che per ora raddoppia.
Poi, ‘sa mai, si farà pure certo un tris.
Zen orobico in trepida attesa di forgiarsi bucolico e col sorriso grande, pronto con un poker di mani ad accogliere gli umani dal sapore amico intriso.
Prego, accomodatevi, ma che bello qui.
Costina? Braciola? Ce n’è per tutti, ce n’è per noi.
Vado a rifarmi il rendering.
giu 30, 2008 - Senza cicatrici    Dicevi?

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Foxtrot.

A sö stüf, a sö pecét!
Afferra l’impulso e stritolalo di santa pazienza.
L’alzata al gallo onirica di progetto già scritto spesso non corrisponde al reale aspetto del mondo a omnipresente immagine e somiglianza d’altro.
L’apertura della valvola a cascata del tuo rimmel reattore di sciagurata portata non può tangere le mie rotule nè tantomeno le mie orbite.
Le variabili tendenti a più infinito devono essere cogitate per farne uno sbuffo e accettarne la rotazione.
La voluta del tenersi a controllo tutto per tutti non ha un senso, non ha una volta e porta già connotata la direzione sbagliata.
All’atto del diverso andamento basta inspirare e mai e poi mai scattare, basta sciogliere i neuroni prima della pancia, basta insomma baciarsi, sgrullarsi e vuotarsi la riempita d’altri.
Sti cazzi.
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