lug 11, 2018 - Polaroid, Senza cicatrici    Dicevi?

Zaffiro

La mia dolce meta
lei s’adombra e scuote
non è un fiore di seta
pura di montagna
e tremante al ballo d’aria.

La mia dolce meta
balla che fa ragamuffin
e l’acqua del temporale
se la beve tutta insieme
che nulla lei teme.

La mia dolce meta
fra spina e giro di basso
non lascia mai la mia mano
onda e battito
polvere e zaffiro.

La mia dolce meta
milonga sul lungomare
sfiora la mia umanità
posa la spesa
e sfiora le stelle.

Dove devo firmare

One hand in the air

eccomi sfrucugliato bastante
addossato alla corte
del primo che interrompe
questa danza di una stanza derviscia
senza il buon senso di mostrarsi al plesso
un cartonato del suo fuggire
per fingere di divenire
caro mio ti offro caffè e simpatia
per rimanere sveglio
per vincere al karaoke stonante
e per spedirti una cartolina
con scritto ‘smettila di parlare’
così quando arriva
sarai già qualcosa
di stupidamente nostalgico

two hands in the air

come sempre che vergogna
le tre versioni della storia
concidono solo alla partenza
e si abbracciano all’arrivo
ma considerando l’eqauazione a due terzi
la mia postilla è grata
per non essersi mai arresa
ed essere leggera ad ogni sole scalzo
dove devo firmare.

mag 18, 2018 - Calamai    Dicevi?

Viva l’alba

Mi era parso
o forse sostegno
degno di un credo beffardo
o cedro d’ombra sospesa
deserto dell’anima
danza per anime sospese
nulla.

Viva l’alba
trovata nuda e scalza
non parla
indica lontano
e chiama sole la perdita.

Gitano
non scuote il forte
non vince il vento
non puote e non brucia
paga pegno il pensiero.

Quanto costa
questa pelle nuova
al sottobanco dei cortesi
col resto di marzapane
e al gusto di finti profeti.

apr 23, 2018 - Polaroid, Senza cicatrici    Dicevi?

Sorridenti nascosti

Da qualche parte attorno al paradiso
c’è una corda di clavicembalo
adagiata ad un pressapochismo di liuto
che tenta sovversivamente un accordo fuori tempo
tuttavia rischia e saluta
qualsivoglia sia il tuo credo
e questa sorta di stridio inumano
racconta un tentativo di vita
passata a reincollare cocci,
a giungere sorridenti nascosti
rifiatando spesso ed inutilmente.

Stringiamoci adesso
che l’aria è un vezzo
posato nel darsi
e grato ai passanti.

mar 22, 2018 - Calamai    Dicevi?

L’altezza per raccontare

Beati
che ci avete sempre il dire pronto,
il gonfio dell’ego
e lo spulcio della sapienza:
ovvio che siate sempre i pronti del dire selfoso,
del guardami che hai bisogno del mio bisogno.
Però, per dire, davvero c’è chi anche
quel gran giro dell’aver già sentito
e quel misero senso del cosa forse pare
da un bel po’ l’ha mandato in fare.

Bisogna avere l’altezza per raccontare,
non basta il possesso d’intelletto:
serve non dico la patente del sapere
ma almeno la coscienza del mezzo.

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