Niente che forse dicevi cadde
la direzione verso casa sorvola la sabbia,
il soffitto si increspa di sonno
e fra le tue braccia c’è buona aria.
Disteso oltre te
brucio e ascolto le braci dello scontro
piangere d’un verbo stolto
e credere nel nobile sentimento
per qualcosa di sottinteso.
Camminando raccolgo ombre
con pezze di domande scontate.
Al tocco di piume avverto il cielo:
sarà atroce, attento al canto
passa trascinando una qualunque storia
e contemplandosi si vanta
senza ragione per il suo bisogno d’acqua.
Se posassi quel tuo mio respiro
potremmo raccoglierci senza cadere.