nov 30, 2016 - Cicatrici    Dicevi?

Benvenuta

Benvenuta
manuncine vispe
su fioche ante celesti
permesso prego
è tutto a posto
chi paga questo lusso
bagai.

La mamma
sa sveglia nonna
l’accarezza nuova
riscopre la pace.

Il figlio
si battezza padre.

La ruota
nun se cura
svela na creatura
benvenuta.

ott 26, 2016 - Calamai    Dicevi?

Lord

Niente che forse dicevi cadde
la direzione verso casa sorvola la sabbia,
il soffitto si increspa di sonno
e fra le tue braccia c’è buona aria.

Disteso oltre te
brucio e ascolto le braci dello scontro
piangere d’un verbo stolto
e credere nel nobile sentimento
per qualcosa di sottinteso.

Camminando raccolgo ombre
con pezze di domande scontate.

Al tocco di piume avverto il cielo:
sarà atroce, attento al canto
passa trascinando una qualunque storia
e contemplandosi si vanta
senza ragione per il suo bisogno d’acqua.

Se posassi quel tuo mio respiro
potremmo raccoglierci senza cadere.

set 13, 2016 - Cicatrici, Polaroid    Dicevi?

Empty

Pressato fra molecole
asso da canasta
senza più ossa per mollare il colpo
con un guaito soffocato
ed un buon rendimento alla distanza
ma con bulbi recisi agli occhi
e congiunzioni a fuor di bolla.

Cos’è mai questo frusciarsi fuoribanda?
Un’avvertenza ignorata, una sosta dimenticata,
un appuntamento forzato ed una resa disattesa.

Empty,
scassinato e oltremisura
oltre il guado senza condimenti premettendo
ora m’accorgo solo delle stonature
delle macchie e del freddo che sostiene il muro
alfine insisto
solito contrappunto polifonico muto.

ago 30, 2016 - Senza cicatrici    Dicevi?

Crepa

Spalanca, inghiotte
senza santi né bambini:
buoni tutti, sassi e cari,
basta mordere e fuggire,
senza faccia né più fine.

Il più bastardo degli amici,
ombra attenta sotto il letto:
fotte e fugge, fugge e fotte
e alla fine del mandato
fedele servo della notte
sorride e si nasconde.

Crepa.

lug 25, 2016 - Polaroid, Senza cicatrici    Dicevi?

Senza fine e senza ombra

Spunteggiami sti batuffoli di quieto stare,
mordaci eloquenze di magnanimi e poderosi tonfi istrionici,
che si racconta senza pane se non puoi arrivare,
lasciar stare?
Pagare dogane e caldi ricambi
per un inverno al germoglio?
No, grazie.
Ma quello aveva il naso adunco,
uncinato alla rima
ma mai bugiardo, solo scambiato per poco dazio.
Sognava,
d’amore amava come s’ama senza amore
e viveva per altri
perchè d’altri si è.
Fidarsi,
è un pegno che ha rincorsa
senza fine e senza ombra.

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