feb 12, 2014 - Senza cicatrici    Dicevi?

Son dieci anni. Già

Le tue camicie,
il tuo profumo,
il tuo pettine,
il tuo fazzoletto,
la tua altezza.

La tua camminata.

Il tuo orto,
la tua valle,
il tuo bastone,
la tua Madonnina.

La tua catenina.

Le tue mani,
il tuo canto,
il tuo mondo,
il tuo dono.

La tua famiglia.

Il tuo ferro,
il tuo futuro,
i tuoi valori,
la tua casa.

La mia famiglia,
la mia catenina,
la mia camminata.

gen 21, 2014 - Senza cicatrici    Dicevi?

Battery Park

Non ho combinato un granchè lo ammetto
a causa di questo libretto sordo
più che costruito ho ammirato
l’alzarsi solenne del tulipano
o il rosa timido dei portoni al tramonto
col fumo d’altri sulla giacca
ed una voce di polvere andante.

Curvo e sdentato mi resta il concedo del fosforo ai posteri.

Un musico lo vorrei or più che mai
che sento stanca la metrica e mai le note
dottore lei ha una parcella simpatica
ma io non levo la ruggine da queste rotule
e conti alla mano mi conosce:
io rido in silenzio ormai troppo.

La luna piglia un nascondersi e la mia nave è già tua.

Ti dissi di sassi e mari
come ostenti quello a cui non credi
mentre l’aria ti ascolta e t’abbraccia
qui non sei lontana da nulla e per nulla sconfitta
ci sarà sempre un mezzo bicchiere
ed un biglietto per andare e credersi tutto
con i binari sempre incrociati
fra dadi e i nostri giochi di scacchi.

gen 9, 2014 - Cicatrici    Dicevi?

Grano e campi di corvi

No.
Non nel verso
nel senso del tolto all’avverso
non nel placido
non nel pacato quadro caldo
non nel soffice gusto
o nel solido armonico mistero.
Ma.
Nelle chele delle virgole
nella punta esclamativa
nella pozza rossa
del punto interrogativo.
Là.
Stavo fermo
mi riconducevo
brindavo traballante
e solo cantavo.
Sì.

dic 25, 2013 - Senza cicatrici    Dicevi?

Miele Selvatico

Ciao,
un’esca molesta la punta del mio siero.
Torno indietro ma non trovo nulla,
solo una fotografia del mio buon pensiero.
Sono certo che quest’anno sarà pagato,
e tutta questa attesa finalmente capirà.
Non c’è motivo per raccontarsela con altri sguardi
o nel tirar le coperte al cielo:
con silenzio e parole in balletto
ogni strada avrà il suo ricordo.

Vieni,
quell’intruso dentro al non detto
sarà svincolato dal contratto
e la risata svelerà la combinazione
rinascerà d’un giorno perfetto:
sopra una panchina di un parco,
danzando assieme a te,
afferrandoci forte,
tenendogli la mano.

La musica,
note tra passi e neve
raccoglierà il filo, avvolgerà il destino,
guiderà i passi finchè s’arroccherà la voce
e farà male, e farà bene,
splenderà del suo raccolto tributo,
sfamerà e racconterà
finalmente la sua alba scalza
pronta a scaldare
quel che non si può fiatare.

Tu
dormi, che passa,
regna di sogni che restano
e sarà un buon risveglio:
per un mio attimo
rallenterò il tuo battito
profumati di miele selvatico.

nov 22, 2013 - Polaroid    Dicevi?

Birds

Il re di piume assurge
pontifica e spilucca il manto
fa ciao ciao col becco
ma non è mai quieto dentro.

Oh wait
ora canta perchè sorpreso d’alba
riluce pregiato
allunga il collo sul ramo
poi ripiega perplesso e ammaliato.

Distorce con l’unghia il laghetto
discolo e caparbio scucisce
è il suo corto specchio
ci gioca annoiato prima d’altro.

La stella sul petto
sigillo ed essenza del mondo
batte d’un tempo imperfetto
nonostante abbia un bel riflesso.

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