ott 17, 2013 - Cicatrici    Dicevi?

Layout

Del chi
a me d’esser buono di ricordo
far quello che han cullato tra i se
per il fatto che sarò quel che ero
mi scaglia in angolo
mi cosparge del fiato del ghiaccio
perchè sempre meno di niente
è lo spunto del chi ti ha voluto.

Non fermarsi tra le mie lettere affiancate
è ormai quasi un solletico
un giochicchio appuntito
un convivermi incrociato e sgrassato.

Potessi sciogliermi i nodi
tornerei marino tra i fiori
esca del mio fiore di pesco
e questo di certo
non mi sarebbe semplicemente corretto.

set 21, 2013 - Senza cicatrici    Dicevi?

Geyser

Quinquennio fra me e il mio pitch
robe di una certa grafica scenica
molto più di una semplice ugola punta d’acuto
c’è tutto un discorso d’avvenire
che si morde la lanuggine delle mie poche banconote.

Spaventerò quieto dalla felicità
al primo venir meno del fiato brusco
mi godrò la tempesta
essa stessa mia essenza
senza fesa nè sirena
ma guardia della mia preda
che dentro tace
e tutto annega.

ago 22, 2013 - Cicatrici    Dicevi?

Lievemente ardito

Tu
forte, dev’esserti forte
mentre i baloon salgono al cielo
la spiaggia freme e la parvenza dell’ombra dell’uomo s’asciuga
sai di scoglio, infrangi i flussi dei flutti e ritieni semplice l’andar dell’onda.
Cavalchi e scalci senza motivo il tuo demone
ma l’ossesso non scortica l’osso
sbuchi e sotterri la sorpresa
tra il giovane e il vecchio quale è il tuo mezzo?

Tu
ed ora la mia default song
sale ad un livello più aulico
con l’appoggio forzato di un coro di prospetto
esalta l’esserci
non c’è tempo per la paura
la pioggia mi brucia
mentre guido le pupille
verso un abbraccio senza fiato.

Tu
lasciami cantare di piuma
che comunque la vita sorprende tagliente
che forte, s’ha d’esser forte
resto otre di cose vuote
all’imparo del mare
non disseta e non s’arrende
continua a far brezza
prima della tempesta.

Ah
cosa ne pensi
mentre danzo sull’erba
o respiro le stelle
non sì può un bel niente
oltre il muro d’acqua
c’è il mio show
perciò tuffarsi
da quel che forgi mio
è quantomeno lievemente ardito.

lug 29, 2013 - Cicatrici    Dicevi?

Piolo

Scherzo di parole a letto
non c’è capoverso tutto va stretto
tra bollini rossi e rovi di sole.
Girerà, fioriranno e sarà bel fresco
l’afa rende pesante tutto il resto
sto qui e non aspetto e a volte tentenno
ma l’amaro scuffia di un dolce argento.

Lettere compagne
per voce senza accordo
volgo e non valgo
tutto scuoce
ed io non son rumore.

Limbato d’asta stanca
costanza rimanenza danza
s’avanza e arranca
ma il punto è ferrato
e la vetta è una scelta
sempre più densa.

giu 25, 2013 - Calamai, Senza cicatrici    Dicevi?

Mechanè

Ambrata per controluce
spaventata dall’ellittica considerazione di se stessa.

Pliè
sei attente strade per osservare tutto il pubblico
aspetta un secondo,
alleggerisco l’indice verso l’alto
arrivo subito
riesci a vedere la luce
oltre il ferro battuto
sfuoca la notte
s’arrende al gioco delle stelle.

Ah
il nostro diastema da canini
ci morde e ci nutre
rotola sopra la moquette
consacrandosi sotto le guglie
a spalle nude
al bagno dei capelli
pittato nel cerchio
tempestato di sole.

Corri
sfruscia l’erba
ribolle il tuffo
s’avvolge l’ombra
ruota la stanza
cade il velo
si vola.

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