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Ottantaseimilaquattrocento.
Vapor di palloncini
rucole di panna in torta
blu della maglietta
camminata stretta.
Riprendo e distendi
volto pagina e scarabocchio
rotta portafortuna
avanti beatamente.
Incavo del collo
ultimo sopracciglio
chiamarsi in silenzio
sì lo voglio.
Zaino spazzolino diario e tu
sopra le onde dentro le nuvole
fra tramonti e temporali
io non ti lascio più.
Ottantaseimilaquattrocento
giorno al secondo buongiorno
ti curo ti fuggo ritorno
notte mio fiore buonanotte
ottantaseimilaquattrocento.
Stessa lingua quando dico vita
gridando prendimi col miele
rapiscimi brindando sul divano
lontano s’intravede un belvedere.
Empirici elettrici spifferi d’animi
medesimo tetto s’alza il vento
corri son qui e piove il resto
attenta arpeggia stringiamoci.