set 22, 2010 - Senza cicatrici    Dicevi?

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Incerto del suo adesso.

Mi son qui bell’impacchettato
a tirar di nuovo calci alle parole
piroettando un traverso
di note e suffumigi.

Il profumo s’è preso l’erba
e l’aria scalza del mattino
così eccomi sveglio per primo
ad imboccare i ghiri
scartavetrando l’orecchio destro.

Mentre il tesoro s’è sottocoperta
m’accascio in attesa
e dispenso respiri
per appannare meno
il vetro del pensiero.

All’improvviso
oltre il castagno
rivola un cerbiatto:
quando la smette di franare
s’impaurisce,
raddrizza gli stecchi
e rimane ombra di se.
Due passi alti più in là
scricchiola la pioggia:
nell’attenderla lui stritola
un salto predetto.
Scompare verso il sentiero
incerto del suo adesso.
set 4, 2010 - Senza cicatrici    Dicevi?

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Mr. Difetto.

Arricciando una cravatta eccentrica
mi vesto di canticchi all’occhiello
che la vita s’è già presa il resto
sono Mr.Difetto
ma canto lo stesso
agguantandomi il numerino di coda
al mio turno un ettoemmezzo
di vero sempreterno
rilancio e non lascio.
Commuovo l’aria fresca del Resegone
sussurandogli l’impudicizia del nome
che la vita s’è già presa il resto
sono Mr.Difetto
ma canto lo stesso
sgrollandomi un profumato abbaglio
con l’ultima nota stacco en arrière
mi ricompro il fiato sbadato
guadando le stelle ammaliato.
Struccato dal primo bacio d’alba
solletico un altro passo al sole
che la vita s’è già presa il resto
sono Mr.Difetto
ma canto lo stesso
tu credi scialacqui e bevi
ma il giro d’eclisse è un’ellisse
e al primo equinozio
ci scambieremo le fedi.
ago 12, 2010 - Senza cicatrici    Dicevi?

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Maioliche sgualcite.
I numeri doppi
mi ci mettono panico
non riesco a divelgerli
già mi scassano l’ansia
così li miccio da lontano
auspicando.

A notte fonda
olio il conteggio dei treni
dedicandomi agli occhi assenti
passano e non s’accorgono
con la bile
e tutto quanto.

Oggi mi trasfuso
un baratto pulito:
dalle vene alle Dean Markley
spumo un solfeggio acuto.

Andandosene
m’avanza un sottovuoto
ch’arpeggio all’autolavaggio
mozzando spruzzi
di microcosmi griffati
per lamiere audaci.
ago 4, 2010 - Senza cicatrici    Dicevi?

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Rotelle a duecento lire.

Di cosa vuoi che rimi?
Di quale perchè vuoi che ti racconti?
Tanto sai sempre tu
cosa vuoi che me ne assomigli?
Singhiozzi, vai a colpi, pretendi e non chiedi
di cosa vuoi che perda?

Scichità
tling e tang
guarda com’è alta la montagna
quando non sai nuotare
paletta e secchiello
per scavarmi un po’
m’imbuco con francobollo paypal
bonificami sti pixel va’
che ‘l vento fugge
e io non gli sto dietro.

Al fubalino
si giocava per fighi
gli altri al tamtam
o dietro al ping pong
che eran le prime
palle tagliate
ce ne sarebbero state poi.

Eppure già fotocopiavo
il mio articolo al megafono
ed il mio bacio al cioccolato
tormentato fra i Righeira
ed i brufoli alpini
non darmi i pugni
son bocia molta
ma quieto.

Si lo so che sai
sai tutto te
alurà desdes
o sommo
che c’ho
d’allungarmi
il tramonto.

lug 26, 2010 - Senza cicatrici    Dicevi?

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Ottantaseimilaquattrocento.

Vapor di palloncini
rucole di panna in torta
blu della maglietta
camminata stretta.

Riprendo e distendi
volto pagina e scarabocchio
rotta portafortuna
avanti beatamente.

Incavo del collo
ultimo sopracciglio
chiamarsi in silenzio
sì lo voglio.

Zaino spazzolino diario e tu
sopra le onde dentro le nuvole
fra tramonti e temporali
io non ti lascio più.

Ottantaseimilaquattrocento
giorno al secondo buongiorno
ti curo ti fuggo ritorno
notte mio fiore buonanotte
ottantaseimilaquattrocento.

Stessa lingua quando dico vita
gridando prendimi col miele
rapiscimi brindando sul divano
lontano s’intravede un belvedere.

Empirici elettrici spifferi d’animi
medesimo tetto s’alza il vento
corri son qui e piove il resto
attenta arpeggia stringiamoci.
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